L' European Technology Assessment Group has pubblicato un rapporto su Human Enhancement, definito come "un' ampia gamma di tecnologie esistenti, emergenti e visionarie, che include prodotti farmaceutici: impianti neurali che forniranno un sostituto per la vista o altri sensi artificiali, prodotti per migliorare le capacità mentali, tecnologie di riproduzione assistita e ingegneria genetica, supplementi nutritivi, nuove tecnologie basate sulla stimolazione del cervello per controllare gli stati d' animo e ridurre la sofferenza, chirurgia plastica avanzata, ormoni della crescita per persone di bassa statura, estensione della vita, protesi altamente sofisticate per permettere nuovi e speciali input sensoriali o output meccanici...". Si parla quindi di transumanismo, o almeno delle prime generazioni di tecnologie transumaniste -- e certamente mi fa piacere vedere queste cose studiate e discusse dall' amministrazione Europea.
Tradurrò "Human Enhancement" con "Potenziamento Umano". Il rapporto, prodotto dall' European Technology Assessment Group per lo STOA (l' organo responsabile della valutazione delle opzioni di politica scientifica e tecnologica del parlamento Europeo), "delinea e discute possibili strategie generali su come affrontare le problematiche del potenziamento umano e le relative tecnologie in un contesto europeo, considerando come non appropriati sia una totale proibizione che un' approccio "laissez-faire" [(liberista)], e identificando una strategia moderatamente permissiva, una strategia moderatamente restrittiva, e una valutazione sistematica ad-hoc, secondo i casi, come possibili opzioni per l' Unione Europea.". È una valutazione aperta e moderatamente interessata, e non c' era certo da aspettarsi più entusiasmo. Noto con piacere che l' Istituto Rathenau, che ha pubblicato l' anno scorso un rapporto entuaiasta sul transumanismo, ha partecipato al progetto.
Il rapporto traccia una breve storia del pensiero transumanista moderno, citando naturalmente More, Vita-More, Leary, FM-2030 e Moravec: "Una visione radicale di Moravec e altri transumanisti, organizzati o no, è che nel futuro sarà possibile trasferire la personalità e la mente di una persona su un computer, una visione condivisa da alcuni esponenti dell' iniziativa NBIC sulla convergenza tecnologica". È certamente rinfrescante sentir parlare di mind uploading in un rapporto per il Parlamento Europeo, ma il tono generale del rapporto non è troppo entusiasta verso le interpretazoni più radicali del transumanismo. Invece, l' interpretazione del transumanismo tiepida e politicamente corretta dell' ex-WTA (R.I.P.), ora Humanity+, è vista più di buon occhio: "[Humanity+] sembra adottare un' approccio più pragmatico e meno visionario verso il potenziamento umano, e promuovere una strategia politica più in linea con in mainstream politico Europeo che le posizioni di alcuni leaders estropici, spesso ultraliberali e anti-statiste.". Meno male che "Ciò nonostante, i leader della WTA aderiscono ancora ad alcune delle visioni transumaniste più radicali.". Cioè, la WTA ha fatto buoni progressi verso l' abbandono del transumanismo, na non abbastanza da compiacere Bruxelles.
Questa è stata, per inciso, la ragione del mio abbandono prima della carica di direttore esecutivo della WTA, e poi del consiglio direttivo: non volevo essere coinvolto nella progressiva "de-transumanizzazione" della WTA, e la mia interpretazione del transumanismo rimane visionaria e radicale.
Continuo però ad avere buoni rapporti con Humanity+ e sono convinto che, nell' ecologia del movimento transumanista, ci sia un ruolo utile per varie interpretazioni, dalle più radicali alle più moderate. Le posizioni più pragmatiche e moderate di Humanity+ e dell' Istituto per l' Etica e le Tecnologie Emergenti, della cui direzione continuo a far parte, favoriranno certamente il dialogo con il mondo mainstream. L' ultra-transumanismo visionario di Moravec non sarà preso sul serio dai governi, almeno non fino al giorno prima della Singolarità, mentre il transumanismo moderato e mainstream fa meno paura e può permettere un utile dialogo come in questo caso. Non è la prevedibile preferenza data a forme moderate di quasi-transumanismo all' acqua di rose a farmi restare deluso dalla lettura di questo studio.
Il rapporto, come la maggior parte dei documenti provenienti dall' amministrazione europea, è scritto in Europese. una variante riveduta e potenziata del Politichese nostrano: una lingua costruita a tavolino per permettere la formulazione di frasi lunghissime che, pur apparendo grammaticalmente e sintatticamente corrette, non significano e non devono significare niente. Una frase corretta in Europese è priva di punteggiatura, piena di costruzioni circolari, paroloni e riferimenti al futuro dell' Europa e al benessere dei cittadini Europei (che non esistono, anche perchè nessuno vuole che esistano -- il potere è e deve essere gestito su basi strettamente nazionali), politicamente corretta, e assolutamente priva di significato. Devo confessare di parlare bene l' Europese, che ho appreso dopo molti anni di servizio nell' amministrazione europea: a parte la pratica ufficiale in riunioni che, come è ben noto, non portano e non devono portare ad alcun risultato concreto, ricordo un passatempo tipico delle pause caffè: comporre lunghissime frasi in Europese senza il minimo significato. È un passatempo divertente, anche se forse i nostri soldi potrebbero e dovrebbero essere spesi meglio.
Esempio: "Oltretutto, è diventato chiaro che la prospettiva del potenziamento umano è anche una sfida alle tradizioni di pensiero ed ai valori fondamentali Europei. Mentre il dibattito sociale sulle nuove tecnologie e sulle tecnologie emergenti non dovrebbe mai essere ridotto alla sola problematica del potenziamento umano, la specifica prospettiva del potenziamento umano potrebbe richiedere una rivalutazione delle interrelazioni fra la scienza e la tecnologia, la società e l' individuo in un contesto europeo. Se anche solo alcune delle visioni delle tecnologie di potenziamento unamo di seconda fase fossero realizzate nel futuro, ci sarebbe una crescente richiesta di strutture sociali eque e, in particolare, di infrastrutture sociotecniche che tengano conto della diversità di bisogni individuali e richieste sociali.". Bellissime parole, nobili... e qualcuno mi spiega che significa?
Altro esempio: "Riteniamo che un posizionamento strategico dell' Unione Europea sulle problematiche del potenziamento umano deva essere comunque basato su un quadro regolatorio che non esiste ancora... regolamenti specifici che si possano adattare a tale quadro dovranno essere creati quando le tecnologie emergenti faranno la loro apparizione sulla scena.". Parole come norme, normativa, regolamenti, etc. sono ripetute troppo spesso in questo documento, come in tutti i documenti ufficiali dell' Unione Europea. Troppe carte. Troppe regole e troppi adempimenti. Senza cadere nell' estremo di una visione ultraliberista, ho paura che l' Europa stia scivolando verso l' estremo opposto di un nanny-state dove un' amministrazione mastodontica e paternalistica interferisce costantemente nella vita dei cittadini, della quale pretende di regolare anche i dettagli più insignificanti. L' Europa è terra di burocrati (i politici veri hanno ben altro da fare a casa), che sono quesi tutti control-freaks, quindi purtroppo mi aspetto un mare di barriere e regole inutili. Delle quali è facile prevedere il risultato: "Ci si potrebbe chiedere se l' Unione Europea EU sarebbe capace, nel futuro, di competere con altre regioni del mondo con approcci più liberali verso lo sviluppo e l' uso delle tecnologie per il potenziamento umano.". La risposta è, chiaramente, no. Tutti quelli che se lo possono permettere, continuando una tendenza già in atto, si limiterebbero a fare turismo medico in altre parti del mondo, che salteranno sull' opportunità. L' Europa diventerà, e purtroppo già se ne vedono i primi segni, una residenza per la terza età, mentre le cose importanti si faranno altrove.
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